Discriminati i bambini delle paritarie
La Giunta Vendola con la delibera 2632/2014 ha negato il contributo per la mensa e lo ha riconosciuto solo ai bambini che frequentano le statali e le comunali
“È una assoluta vergogna quella che la Giunta Regionale ha ratificato con la delibera n. 2632 del 16 dicembre 2014 pubblicata il 20/01/2015. La Giunta ha violato l’art. 3 della Costituzione Repubblicana e la Legge Regionale 31/09 firmata dallo stesso On. Vendola, ha messo in atto una vera discriminazione verso tutti i bambini che frequentano le Scuole dell’Infanzia Paritarie non profit della Regione Puglia negando il contributo per la mensa riconosciuto solo ai bambini che frequentano le scuole statali e comunali. Chiedo al Presidente Vendola e all’Ass. Sasso quale differenza colgono tra bambini, quali peccati hanno fatto questi bambini per essere negati di un diritto che viene garantito solo ad alcuni di loro. Con quali parole spieghereste a questi bambini che sono considerati diversi da altri e privi di alcuni diritti.”
Queste le prime parole di Fabio Daniele, Presidente Regionale FISM - Federazione Italiana Scuole Materne – dopo la pubblicazione della delibera sul Piano Regionale del diritto allo studio 2014. Infatti, disattendendo quanto stabilito dalla legge regionale n.31/2009, da tutti riconosciuta come una delle miglior normative regionali in materia di diritto allo studio, il Governo Vendola e la maggioranza che lo sostiene ha attuato un taglio del 63% del capitolo di spesa destinato ai bambini che frequentano la scuola paritaria non profit. Si tratta di un duro colpo inferto al settore scolastico Pubblico del non profit e a tutte le famiglie pugliesi che rischiano di non aver garantiti i servizi quali la mensa.
“Le Scuole dell’Infanzia Paritarie non profit, continua Fabio Daniele, non richiedono assistenzialismo ma semplicemente un riconoscimento economico per quanto svolge all’interno del sistema scolastico Pubblico e pari trattamento ai bambini che la frequentano su servizi essenziali, quali mensa e trasporto, così come sancito dalla Legge Regionale. La questione va sicuramente inserita in un quadro molto più ampio che riguarda il ruolo che svolge la Scuola Paritaria in Italia che è quello di garantire la libertà di educazione e di scelta dei genitori così come sancito dalla Costituzione Repubblicana, contro una visione della Società secondo la quale solo lo Stato può e deve svolgere il servizio pubblico di educazione e di istruzione. Questa visione porta ad atteggiamenti che violano anche il diritto costituzionale dei bambini che sono “uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” di fatto discriminandoli. È, inoltre, da ricordare alla nostra classe politica che senza la presenza della Scuola Pubblica Paritaria, l’Istruzione Statale sarebbe al collasso e non riuscirebbe più a svolgere neanche le sue funzioni essenziali.
LA NOSTRA BATTAGLIA HA INIZIO: con azioni politiche, indirizzando le nostre scelte elettorali verso chi garantirà la libertà di scelta educativa e assenza di discriminazioni verso chi frequenta le nostre scuole, e giudiziarie valutando una richiesta di sospensiva al Tar Puglia. Sono lotte che facciamo per il futuro delle nuove generazioni e in nome e nel ricordo dei nostri padri costituenti che combattendo nella resistenza il nazifascismo hanno consentito che in Italia ci fosse una Costituzione che non permetta nessuna discriminazione.”
Data di pubblicazione: 01/02/2015